Lisa Marie Presley: l’orrore della sua perdita
Due mesi di lutto e angoscia
La storia di Lisa Marie Presley è stata travolta dal dolore e dall’orrore quando, nel 2020, perse il figlio Benjamin Keough, 27 anni, a causa di un arresto cardiaco. Ma cosa non molti sanno è che la sua gamba femminile, la regina del rock, aveva mantenuto il corpo del figlio nella sua casa per due mesi dopo la sua morte.
Secondo il nuovo libro "From Here to the Great Unknown", scritto da Riley Keough, nipote di Elvis Presley e sorella di Benjamin, la Presley era così disperata e in grado di pensare solo alla sua perdita che decise di non seppellire il figlio immediatamente. Invece, lo fece rimanere nel suo studio, in mezzo alla sua musica e ai ricordi del passato.
Il lutto e la rabbia
Riley Keough descrive nel libro l’orrore e la rabbia che la sua madre sentiva ogni volta che guardava il corpo del fratello. "Mamma disse che poteva sentire lui che le parlava, dicendo ‘Questa è insensato, Mamma, cosa stai facendo?’", scrive la Keough. Il lutto e la disperazione di Lisa Marie Presley erano tali che non riusciva a separarsi dal corpo del figlio, nonostante gli altri familiari glielo suggerissero.
La difficile ripresa
La Presley ha attraversato un momento difficile per cercare di riprendere la vita dopo la perdita del figlio. Ha smesso di bere e si è rinchiusa nella sua casa, incapace di affrontare la realtà della sua nuova vita senza Benjamin. "Era come se la mia anima fosse stata strappata fuori dal mio corpo", scrive nella sua autobiografia.
Il libro di Riley Keough è un omaggio al fratello e alla madre, ma anche un invito a riflettere sulla sofferenza e sulla perdita. È un segnale di speranza per quelli che hanno perso persone amate e si trovano a lottare per andare avanti.
Un omaggio alla madre e al fratello
La storia di Lisa Marie Presley e Benjamin Keough è una storia di amore e perdita, ma anche di rabbia e sofferenza. Il loro caso ci ricorda che la vita è breve e che non dobbiamo mai smettere di amare e di pregare i nostri cari, anche quando loro non sono più con noi.